Le web app possono mettere in crisi la supremazia dei sistemi operativi, tant'è che già da tempo si progettano sistemi operativi web based. Oggi però non lo sta facendo un signore a caso, questo signore si chiama Google.
Google spinge molto in questa direzione, infatti, raramente rilascia applicazioni client. Mi vengono in mente GTalk, Google Earth, Picasa, ecc. Con quasi tutto il resto dell'universo Google, si può interagire attraverso il browser.
Adattare un'applicazione ad un sistema operativo costa molto di più che farlo per un Internet browser anche se oggi sul mercato i browser sono in numero superiore rispetto ai sistemi operativi. La portabilità di un'applicazione è un requisito essenziale per sviluppare economie di scala.
Google sviluppa un sistema operativo web based, Google Chrome OS, e rilascia applicazioni web based per desktop come per smartphone. La sua strategia è molto chiara.
Apple sa come difendersi.
Un tempo si poteva accedere ad una libreria di web app semplicemente digitando un indirizzo nel browser dell'iPhone. La libreria era sponsorizzata nel sito ufficiale. Oggi Apple punta esclusivamente al suo App Store, alle applicazioni client da scaricare nella home del telefonino.
Se iTunes in qualche anno si è affermato quale leader per il commercio della musica, oggi lo sta diventando anche per le applicazioni.
L'App Store rappresenta un canale di comunicazione quasi obbligatorio. Associare il proprio brand all'iPhone sostiene il business. Basta quindi fare un'applicazione, metterla nell'App Store e fare uscire qualche articolo. Il prodotto acquista immediatamente maggiore prestigio.
Non basta più fare un sito per smartphone, nessuno ci capita, nessuno se ne interessa. Tutti vogliono scaricare un'applicazione e tenerla nella home dell'iPhone. Per assurdo, molti siti si riciclano in applicazioni e non fanno molto di più che pubblicare le identiche informazioni che presenterebbero nel browser (Corriere, Gazzetta, ecc.).
Google Latitude, invece, è una web app che se aperta nel Safari non è per nulla diversa da un'applicazione client. La sua interfaccia è davvero stupefacente. Eppure, non scala le classifiche, nessuno ne parla, perché non compare nella vetrina dell'App Store.
Tutti i siti aperti in Safari si possono aggiungere come preferiti alla propria home, quindi apparire di fatto come ogni altra applicazione, anche Google Latitude.
Apple dunque sta remando contro le web app, perché sa come difendere la sua strategia di nicchia, i suoi prodotti, il suo futuro. Tutti avranno uno smartphone, come tutti, tempo addietro, ebbero un personal computer e, più di recente, un lettore mp3.
iTunes è un cavallo di troia.
Se pure dal punto di vista tecnologico Apple fa un passo indietro, anche questa volta ha saputo trascinare il mercato nel suo mondo dettando le regole del gioco, mentre tutti gli altri si industriano per inseguirla.
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