venerdì 31 ottobre 2008

Motivazione e merito

Stralcio di KLOG tratto dai commenti del post di Luigi Orsi Carbone "Disuguaglianza ed assenza di mobilità: nuova imprenditorialità la risposta?".

Il post di Luigi prende spunto dal rapporto OCSE Growing Unequal.

  1. l'analisi mi sembra un pò esagerata. credo che per chi ha voglia di darsi da fare spazion ci sia sempre, non sarà facile… ma lo spazio c'è.

    di sicuro c'è meno voglia. quello lo vedo spesso in rpima persona. è molto difficile trovare ragazzi motivati. ma questo è un altro discorso.

    Comment by Riflessioni di un commercialista - October 25

  2. purtroppo credo invece che lo sia. E non perchè lo dica io, ma lo dicono gli "indicatori" su livello comparata di disuguaglianza e mobilità sociale dell'Italia rispetto agli altri Paesi Ocse. La invito a sfogliare il libro Meritocrazia sopra citato per verificare questi dati. In 30 secondi le viene in mente un nome di un giovane che partendo "senza mezzi sotanziali" alle spalle solo sulla base delle sue capacità è risucito ad affermarsi ed avere successo in campo economico negli ultimi 10 anni? Ed in particolare le viene in mente il nome di una donna? A me pesonalmente non viene in mente nessuno. Ma questo lo sò conta poco.

    Comment by Luigi Orsi Carbone - October 25

  3. Magari avete ragione entrambi, disegnando così uno scenario ancor più agghiacciante: un risicato manipolo di individui che prova in mille difficoltà a farsi spazio, contro una cultura enorme, radicata, ingessata che li respige. E' normale che quell'individuo che, con merito e fatica, si stacca dalla massa, dai comuni, dai mediocri si senta un eroe, perchè ha già compiuto un'impresa. Il piccolo eroe italiano finisce per accontentarsi, pavoneggiarsi, e si concentra nel difendere il suo orticello. In altri paesi, dove il salto è più facile e il merito è premiato, è normale che si pensi da subito più in grande, che non ci si accontenti, che si trovino più stimoli, che ci si lanci nell'impresa, piuttosto che attendere, sognare, sperare. In Italia ci sono più sognatori (idee) che action man. Tante chiacchiere, pochi fatti.

    Comment by Paolo - October 31, 2008

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