mercoledì 10 settembre 2008

Bamboccioni o Temerari

Ho assistito al dibattito sul tema dell'imprenditoria. Sfondo del dibattito è stato l'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II, accanto al Duomo di Milano. Erano presenti cinque giovani imprenditori a confronto: Paolo Barberis, Fabio Cannavale e Fabrizio Capobianco, soci 1GN, oltre a Giorgio D'Amore e Matteo Tiberi giovani imprenditori di successo.

Ho finalmente conosciuto il grandissimo Capobianco, detto Capo, dalle immancabili bretelle ed una empatia senza confronti. Fabrizio è fondatore di Funambol, una società di successo che produce e commercializza un software per cellulari per il pushing delle email. Particolarità della società è che ha sede in Silicon Valley, ma mantiene il laboratorio tecnico in Italia, a Pavia. Sono assiduo frequentatore del suo blog Mobile Open Source, interessantissimo per chi scommette sul futuro del mobile.

Ho scambiato anche alcune battute con D'Amore sul tema dell'incubazione delle start up nelle aziende. Giorgio, uomo indubbiamente brillante, è presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda. Il suo orientamento all'incubazione delle idee in azienda è di fatto concentrata all'interno delle aziende associate. La sua associazione promuove infatti l'iniziativa Venture Community, che mette in contatto gli imprenditori all'interno del network.

Ho agganciato infine Paolo Barberis, fondatore e chairman di Dada. Lo definirei un possente vichingo oppure un ex surfista californiano: grande presenza, abbronzato da Maldive, lunghi capelli biondi, occhi furbi, profondi. Una persona accogliente, generosa. A Paolo, mio omonimo, mi piacerebbe proporre un progetto per realizzare il social network Kloggies.

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